Ogni volta che seguo il mio cuore mi ritrovo in cucina – Cap. II – Il ragù

L’ho sentito! Entrando in cucina questa mattina ho sentito il profumo di ragù, quello buono della domenica, di Pasqua, di Natale. Di quando i ragazzi erano piccoli ed eravamo ancora una famiglia. Sul giradischi le nostre canzoni preferite, le pulizie domenicali, e sul fuoco il ragù. Non è festa, non è domenica senza il ragù, almeno per me. Il ragù, con carne tritata o a pezzi è il filo conduttore tra me adesso e me bambina. Al mio paese si faceva con la carne a pezzi o con il pollo. Se chiudo gli occhi sento ancora il sapere di quei maccheroni conditi con tanto sugo e tanto formaggio. Altre pietanze ed altri modi di cucinare sono venuti dopo… ma quel piatto di pasta è qualcosa di impagabile. E intorno a quel piatto di pasta c’erano sempre tante persone, forse era questo che lo rendeva così speciale? Anche il piatto più prelibato non è buono se non lo condisci con la gente. Per me un vero pranzo dei giorni di festa deve avere almeno una decina di persone, proprio al minimo sindacale facciamo 7/8. Più siamo e meglio stiamo, e il ragù si moltiplica, e la pasta raddoppia… e buon ragù della Domenica.

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